Nei prossimi giorni verrà volantino in tutta la Val Trebbia (Pc).
BOBBIO
LA REALTA‛ ODIERNA NEL “BORGO PIU‛
BELLO D’ITALIA”
TRA
“DECORO”, PIAZZE NEGATE, “SICUREZZA”,
CRIMINALIZZAZIONE DEL DISSENSO , COLATE DI
CEMENTO E GUERRA AI
POVERI
Dal momento della
nomina di “Borgo più bello d’Italia”, in molti si domandano se tutto quello che
luccica è oro e se l’amministrazione comunale sarà in grado di mascherare certe
crepe presenti nella sua “vetrina
bobbiese”, sempre più paladina della nefasta ideologia della “sicurezza” e
del “decoro”. Che sia chiaro, nessuno vuole negare il patrimonio
architettonico, culturale e storico del borgo, ma non possiamo legittimare
certe strumentali narrazioni che occultano scomode realtà.
A livello globale prende sempre più piede una
politica che trasforma la povertà o l’agibilità degli spazi pubblici, in chiave
securitaria nella quale estetica e
presunto ordine pubblico, diventano obiettivi da ottenere con ogni mezzo
necessario. La destra e la sinistra istituzionale dal 2017, per mezzo del
primo dei due abominevoli Decreti Sicurezza, si sono muniti di uno
nuovo strumento legislativo, il DASPO URBANO, finalizzato a criminalizzare e
rimuovere coattivamente dallo spazio pubblico i parcheggiatori abusivi, i
mendicanti che chiedono elemosina, gli ambulanti abusivi, i lavavetri, i rovistatori
di cassonetti, gli occupanti di case,
gli attivisti politici, dipinti come minaccia al quieto vivere. Nemici
da estirpare, Nemici da criminalizzare, Nemici che creano l’identità di una
“comunità” spesso disumana, disgregata, apatica, incapace di indirizzare la propria rabbia verso chi sostiene un sistema basato sullo
sfruttamento economico e sociale all’insegna di una difesa puramente classista
e razziale dei consueti privilegi di chi detiene il mortifero potere. Nessuna
guerra alla povertà ma solo guerra ai poveri
e tra poveri! In una società dove
oggettivamente sono in notevole calo i
fatti criminosi, definiti da un
codice penale sempre più criminalizzante,
certe problematiche di natura politica e sociale, creano disagio agli
occhi di chi vuole “ordine e
disciplina”, atti a ridurre ai margini di una società chi lotta per la
sopravvivenza o chi non vuole
omologarsi. Si autoalimenta il rancore, l’odio e la paura del “diverso”, si
creano percezioni fuorvianti
strategicamente innescate per perpetuare
la brutale ingiustizia sociale che vige ormai ovunque.
Anche il sindaco
Pasquali ha pensato bene di saltare sul carro dei “vincenti” inserendo nel
regolamento comunale il DASPO, già utilizzato
per allontanare un mendicante che chiedeva l’elemosina. Pasquali,
definito recentemente dai suoi vecchi
amici leghisti, un uomo dalle convinzioni politiche interscambiabili spesso
pronto ai “cambi di casacca”, si rammarica di aver vinto le scorse elezioni
comunali senza un confronto democratico. Allora
come mai in un comune così amante
della convivenza “democratica”, vige dal mese di agosto un regolamento che
ricorda i tempi bui della nostra Storia? Un regolamento in grado di negare
tutte le piazze del paese a chi osa
esprimere idee non in linea con le politiche comunali (per l’occupazione di suolo pubblico è
indispensabile ottenere il patrocinio). Ma si sa l’ importante è
presentarsi come sindaco antifascista inaugurando, al fianco
dell’ANPI, le lapidi in ricordo dei partigiani caduti per la libertà. L’ importante
è presentarsi come sindaco ambientalista che ha sempre sostenuto ad
oltranza l’eco-mostro del “Villaggio delle terme”, ovverosia gli scheletri di
cemento che possiamo “ammirare” prima di Bobbio provenendo da Marsaglia. L’importante
è cementificare il territorio (in arrivo nuovi edifici a scopo abitativo a dir poco inutili visto il numero di appartamenti disabitati). L’importante è la
politica dell’estetica, del bello, dell’immagine “democratica” per una città vetrina.
Pensavate di averci ridotto al silenzio? Siamo ancora qui, alla faccia di chi pensava di intimorirci per mezzo di una multa per attacchinaggio (da parte della polizia municipale di Bobbio),
una pesante contravvenzione stradale palesemente ingiustificata (da parte dei carabinieri) e una denuncia
per diffamazione (da parte del sindaco).
Partecipa alle prossime iniziative
pubbliche. L’indifferenza è complicità!
LE
PIAZZE DI BOBBIO
DEVONO TORNARE A DISPOSIZIONE DI
TUTTI, TRANNE PER I
FASCISTI!
COMITATO
EMILIO CANZI