AGGIORNAMENTO sabato 30 MAGGIO:
Al riesame cade la vergognosa montatura dell' "associazione sovversiva"...
Tutt* i/le compagni/e imprigionati per l’ "operazione ritrovo" sono stati/e scarcerati/e !!
Per Stefania,Duccio, Elena, Guido, Martina e Ottavia rimane l’obbligo di dimora con rientro notturno.
2 appuntamenti per sabato 23 MAGGIO e sabato 30 MAGGIO:
IN SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI DEL 13 MAGGIO (OPERAZIONE "RITROVO")
Nel carcere di Piacenza sono rinchiuse Elena e Nicole senza dimenticarci di Natascia
già da mesi dietro alle sbarre.
Per DOMENICA 24 ore 17 sono stati organizzati altri presidi sotto le mura del carcere di:
- VIGEVANO
- ALESSANDRIA
- FERRARA
il link per ascoltare la testimionianza di una delle 12 persone coinvolte nell'operazione repressiva.
https://radioblackout.org/podcast/acab-sulloperazione-ritrovo/
un secondo link per maggiori info.
https://radioblackout.org/2020/05/operazione-repressiva-il-ritrovo-arresti-e-perquisizioni-a-bologna/
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CORTEO DI SOLIDARIETA' SABATO 30 MAGGIO H.17:00 PIAZZA VIII AGOSTO (lato Montagnola)
riportiamo il testo che promuove il corteo.
SE LA SOLIDARIETA' E' TERRORISMO, SIAMO TUTT* TERRORIST*!
Non servivano 200 carabinieri, 2 anni di indagini, intercettazioni e telecamere nascoste per scoprire che 12 anarchic* sono anarchic*.
Poche pacche sulle spalle per "il trionfo dell'operazione ritrovo": a Bologna lo sanno tutt* che, i/le attuali imputat* si sono spes* nella lotta contro l'apertura del Cpr di Modena, contro il controllo tecnologico e il sovranismo, a supporto dei/delle compagn* colpit* dalla repressione e a fianco dei/delle prigionier* in lotta. Mentre le fiamme e il fumo della rivolta venivano fuori dal carcere della Dozza siamo andat* in molt* sotto quelle mura. In tant* abbiamo appreso con rabbia delle 14 morti di carcere bollate dai giornalisti come "14 morti di overdose a seguito delle rivolte".
Abbiamo appreso delle 2 morti per covid qui a Bologna mentre ausl e amministrazione penitenziaria ordinavano "al personale" di non indossare le mascherine per non allarmare i/le reclus*, rifiutandosi di dare dati che avessero un minimo di verità, ammassando e trasferendo detenuti positivi anche in altre carceri. Leggere che qualcuno ha infranto le vetrate al DAP, ci ha scaldato il cuore, comparato a ciò che è successo, ci è forse sembrato poco.A istigarci sono le ingiustizie e i privilegi, la tracotanza dei servizi dello Stato che invade le nostre vite, che invade le nostre strade. Più del carcere, a farci paura è un mondo di indifferenza in cui chi si ribella viene isolato.
Per quanto ci riguarda sappiamo semplicemente che ribellarsi è giusto!
E tanto basta: sappiamo da che parte stare.
SEMPRE AL FIANCO DI CHI LOTTA!!
COMITATO EMILIO CANZI